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e qualcosa rimane

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La mostra celebra il centenario della nascita di Ignazio Gardella (1905-1999) e si svolge contemporaneamente a quella su Carlo Mollino a Torino e su Franco Albini a Milano. All’interno della rassegna genovese le architetture di Gardella costituiscono il presupposto per una riflessione critica sull’interpretazione del contesto attraverso il progetto. In questa chiave di lettura ogni edificio, ed in generale l’intera opera gardelliana, acquista una straordinaria rilevanza in relazione alla capacità di incidere e trasformare la città, in un reciproco scambio tra gli elementi della costruzione dell’architettura e la morfologia urbana. La sezione dedicata a Genova e alla Liguria illustra principalmente tre progetti: la Casa di Colombo, il Piano di S. Silvestro e S. Donato e il progetto della Facoltà di Architettura (unico elemento costruito del piano stesso). Una doppia proiezione di immagini delle altre opere non esposte sono commentate parallelamente da testimonianze video.Il passaggio di Gardella all’interno del clima della cultura architettonica genovese è una lezione di grande professionalità, marcata dalla leggera eleganza del maestro e, allo stesso tempo, da una certa disinvoltura nel passaggio di stile da un tema all’altro, attraverso soluzioni semplici o semplificate (come ad esempio il CEP di Prà), che testimoniano comunque una capacità di sperimentazione al di fuori delle mode, all’interno della storia dell’architettura italiana.

Genova 2006-2007

Ignazio Gardella, costruire le modernità. 24 novembre 2006 – 30 gennaio 2007
oggetto dell’incarico:
Curatela ed allestimento della sezione su Genova e Liguria
fase di attuazione:
conclusa
committente:
promozione e organizzazione della Facoltà di Architettura di Genova, con il coinvolgimento del Dipartimento di Progettazione e Costruzione dell’Architettura – DIPARC – e il Comune di Genova, in accordo con la DARC del Ministero dei Beni Culturali
gruppo di lavoro:
“Curatela: Rafael Moneo; Coordinamento: Marco Casamonti; Comitato scientifico: Gloria Bianchino, Marco Casamonti, Aurelio Cortesi, Bruno Gabrielli, Iacopo Gardella, Rafael Moneo, Antonio Monestiroli, Giorgio Pigafetta, Franz Prati, Michela Rosso, Luciano Semerani, Benedetta Spadolini.
Curatori stanze: Prologo: Michela Rosso; Alessandria: Marco Casamonti; Milano: Antonio Monestiroli e Aurelio Cortesi con Federico Bucci, Francesco Fallavolita e Stefano Guidarini; Genova e Liguria:Bruno Gabrielli, Simona Gabrielli (studio Gap associati); Venezia: Luciano Semerani, Antonella Gallo; Vicenza: Daniele Vitale, Angelo Lorenzi.”

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