Variazioni modulate del rapporto tra interno ed esterno in un sottotetto. Tetti d’ardesia, campanili, vicoli e piazze sono assorbiti nello spazio privato come imprevedibili vie di fuga da angoli segreti. Una grande stanza aperta agli amici, nucleo della casa, affaccia sul terrazzo verso la cattedrale di San Lorenzo. Lo spazio si articola in continuità visiva: entrando in ogni stanza si è proiettati all’esterno. Un muro arancione nasconde il privato, un ventre omogeneo di rovere crea l’effetto sorpresa nell’accesso alle camere. Così lo spostamento è come un flusso osmotico attraverso sensazioni differenti date dai diversi tipi di superfici. Una composizione di piani verticali e orizzontali scandisce lo spazio: le travi del tetto, i muri di smalto, di legno di rovere, di arenino; la passerella in ferro e castagno, i pavimenti in cocco, in legno, in ardesia ad altezze differenti, che assecondano il movimento del tetto. Il passaggio al terrazzo è segnato da un foglio di lamiera piegata adagiato su volumi assemblati come scatole, ove si nascondono cose, si appoggiano oggetti, ci si siede a diversi livelli. La casa ha un corpo centrale, la zona giorno; le camere da letto sono ali protette da cui sdraiati si vede il cielo. Quinte differenti tattilmente e visivamente articolano episodicamente lo spazio nel passaggio verso l’ambiente più intimo: dal calore dell’arancio, il colore si perde nella dimensione privata nell’arenino grigio che assorbe le diverse luci del giorno in dissolvenza.
Genova 2002
oggetto dell’incarico: progetto definitivo ed esecutivo
fase di attuazione: costruito
committente: privato
responsabile: Simona Gabrielli (studio gap associati)